La vertigine è una sensazione illusoria di movimento del proprio corpo rispetto all’ambiente che ci circonda, o di movimento degli oggetti che ci circondano. Spesso le persone che utilizzano il termine vertigini per descrivere una varietà di sensazioni che vanno dalla instabilità allo stordimento, dalla debolezza allo svenimento. Raramente la vertigine è legata a gravi disturbi anche se è un sintomo che va sempre indagato e preso in considerazione dal medico, specie se associato a perdita dell’udito od ancor più a disturbi neurologici (come cefalea, difficoltà a parlare, perdita di forza degli arti, diplopia). Una delle cause più comuni di vertigini, è la vertigine parossistica posizionale benigna. È caratterizzata da brevi episodi di vertigini oggettive (gli oggetti si spostano intorno a noi) anche intense che durano 10 – 20 secondi, scatenati da cambiamenti della posizione della testa o del corpo. Anche se la vertigine posizionale benigna può essere un disturbo particolarmente fastidioso non è un problema grave, ma lo può diventare come rischio di caduta. All’interno dell’orecchio c’è un organo chiamato labirinto vestibolare, formato da una serie di canali che contengono dei sensori dell’equilibrio immersi in un liquido (endolinfa). In questa struttura dell’orecchio interno si trovano anche gli otoliti, che sono microcristalli di calcio che servono per dare le sensazioni statiche e di equilibrio (i cosiddetti microsassolini). Per cause varie, da colpi banali alla testa a infiammazioni dell’orecchio ma spesso ignote, questi cristalli possono staccarsi e viaggiare nei canali del labirinto vestibolare, determinando la vertigine posizionale benigna, quando a seguito di questi movimenti colpiscono strutture sensibili. Compare quindi una vertigine intensa, breve che può essere associata a nausea e vomito e disturbi dell’equilibrio persistenti. La diagnosi viene fatta in genere dal medico otorinolaringoiatra, facendo eseguire delle manovre al paziente e monitorando i movimenti degli occhi e la comparsa di sintomi vertiginosi. Anche la terapia consiste nell’esecuzioni di manovre semplici che servono per spostare le particelle in zone dell’orecchio interno non sensibili e favorirne il riassorbimento fisiologico. Tali manovre danno ottimi risultati di guarigione e possono poi anche essere eseguite dal paziente a domicilio, una volta istruito.
(a cura del Dottor Giorgio Bondesan, Otorino della Cittadella Socio Sanitaria di Cavarzere)