Il diabete è una malattia ad evoluzione progressiva nel tempo (cronica) che provoca nell’individuo un aumento dei livelli di zucchero (glucosio) nel sangue rispetto ai valori normali. Se ne distinguono due tipi: il tipo 2, tipico dell’adulto obeso o in sovrappeso, e il tipo 1 (o giovanile) che insorge in giovane età e riguarda spesso soggetti magri-normopeso.
Ci concentriamo sul diabete tipo 1. I sintomi tipici causati dal diabete di tipo 1 sono:
- necessità di bere frequentemente
- necessità di urinare più frequentemente del solito, in particolare di notte
- sensazione di stanchezza
- perdita di peso e della massa muscolare
I sintomi del diabete di tipo 1 di solito si sviluppano molto rapidamente nei giovani (in pochi giorni o settimane). Negli adulti, il diabete di tipo 1 è più raro e i sintomi si sviluppano più lentamente (un paio di mesi). In presenza di questi sintomi, se si riscontra una glicemia maggiore di 200 mg/dl in un momento qualsiasi della giornata, il diabete si considera accertato.
Questi sintomi si verificano a causa della mancanza di insulina, un ormone che regola i livelli di glucosio nel sangue. In sua assenza il glucosio non entra all’interno delle cellule e, quindi, i suoi livelli nel sangue aumentano privando le cellule di una importante fonte di energia. Il glucosio in eccesso è eliminato con le urine e, quindi, la persona con diabete urina più spesso e, di conseguenza, beve più del solito. È molto importante che il diabete sia diagnosticato il più presto possibile per iniziare rapidamente le cure ed evitare il progressivo peggioramento della malattia. Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune in cui il sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario) attacca per errore le cellule del pancreas. Il pancreas danneggiato non è più in grado di produrre insulina e, senza di essa, il glucosio non può essere trasportato dal sangue nelle cellule per produrre energia. Le persone con diabete di tipo 1 hanno spesso familiari con diabete e ciò fa pensare che il fenomeno autoimmune contro le cellule del pancreas possa avere una base genetica. Non si conosce esattamente quale sia la causa che porti il sistema immunitario ad attaccare il pancreas: numerosi studi hanno indagato possibili fattori virali, alimentari o ambientali senza giungere, ad oggi, a conclusioni certe sulle cause della malattia. Una persona con un parente stretto come, ad esempio, un genitore, un fratello o una sorella con diabete di tipo 1, ha una probabilità di circa il 6% di sviluppare la stessa malattia. Il rischio per le persone che non hanno familiari con diabete è di poco inferiore allo 0,5%.
Nel sangue delle persone con diabete di tipo 1 possono essere presenti anticorpi contro le cellule pancreatiche (definiti in sigla come: ICA, anti-GAD, IA2, IAA e anti-ZNT8) che, infatti, vengono utilizzati per fare la diagnosi della malattia. Esistono anche rari casi di diabete di tipo 1 a comparsa in età adulta con i tipici sintomi del diabete di tipo 1 che si manifestano, però, lentamente nel tempo. Anch’essi, tuttavia, nel giro di 2-6 anni dovranno essere curati con insulina (LADA Latent Autoimmune Diabetes in Adults). Questi casi sono considerati come un diabete di tipo 1 dell’adulto ma non sono presenti gli anticorpi tipici del diabete di tipo 1 dell’infanzia. Il diabete non può essere guarito. La cura ha lo scopo di mantenere il livello di glucosio nel sangue il più possibile nei valori normali e di controllare i sintomi per evitare una possibile evoluzione della malattia diabetica e lo sviluppo di complicanze. Quando ad una persona viene fatta diagnosi di diabete, è importante che sia indirizzata ad un centro specializzato in cui sia presente una squadra (team) di esperti per la cura e il controllo della malattia.
(a cura della Diabetologa della Cittadella Socio Sanitaria di Cavarzere, la Dottoressa Gemma Frigato)