Negli ultimi anni la cura del diabete è molto cambiata. L’impegno, nel passato, a portare la glicemia a valori vicini alla normalità da dimostrato comunque di non riuscire a ridurre significativamente la mortalità cardiovascolare. Oggi, grazie a nuovi farmaci per la cura del diabete, abbiamo la possibilità di abbassare la glicemia e contemporaneamente ridurre in modo significativo la morte per cause cardiovascolari. Se fino a qualche decennio fa i farmaci disponibili erano di due o tre tipi, attualmente si dispone di numerose classi terapeutiche. Tra le più recenti ci sono i farmaci cosidetti incretino-mimetici. Oggi è noto che gli ormoni incretinici, liberati dall’intestino durante i pasti, si legano a recettori delle beta-cellule pancreatiche stimolando la secrezione di insulina in risposta all’assorbimento di glucosio. Rispetto ai “vecchi farmaci” questi hanno il vantaggio di favorire il calo di peso, non provocano ipoglicemie e non sono controindicati in caso di malattie cardiovascolari. Studi hanno dimostrato anche di essere in grado di proteggere e rigenerare la beta-cellula cioè la cellula del pancreas che si ammala in corso di diabete. Si assumono per via orale o per via sottocutanea, attraverso una iniezione giornaliera o settimanale. Una classe interessante di nuovi farmaci riguarda i cosiddetti “glicosurici”, cioè farmaci che permettono l’eliminazione di zucchero tramite le urine. Anche questi non provocano ipoglicemie, permettono il calo di peso e sono protettivi per il cuore. Vanno somministrati in casi di funzione renale non compromessa. Tali farmaci hanno inoltre anche una serie di effetti ancillari, quali la riduzione dei trigliceridi e della pressione arteriosa, che contribuiscono a ridurre il rischio di eventi e di mortalità cardiovascolare in maniera estremamente significativa e inedita per un farmaco anti-diabete. Uno studio pubblicato nel 2017 sul New England Journal of Medicine ha dimostrato infatti che i farmaci di questa classe riducono la mortalità per cause cardiovascolari del 38%, quella per tutte le cause del 32% e i ricoveri per scompenso cardiaco del 35%. Novità riguardano anche le insuline. Se prima si disponeva di insuline lente (quelle che si somministrano prima di dormire) che avevano come effetto collaterale quello di dare frequentemente ipoglicemie notturne e far aumentare di peso, le insuline “nuove” sono più sicure perché danno meno episodi ipoglicemici e sono neutre sul peso.
(a cura della Diabetologa della Cittadella Socio Sanitaria di Cavarzere, la Dottoressa Gemma Frigato)